Capita spesso che tuo figlio ti dica di non riuscire a copiare dalla lavagna, a stare attento alla lezione e che va in bagno molte volte? Fatica a scrivere bene, copiare gli appunti dai compagni o non ha voglia di andare a scuola?
Questi potrebbero essere segnali di difficoltà scolastiche che meritano attenzione.
Può succedere, soprattutto verso la fine dell'anno scolastico, che i docenti sottolineino la necessità di un approfondimento per capire meglio come aiutare il bambino/ragazzo e ridurre il rischio che questi problemi possano impattare anche a livello emotivo, determinando una bassa autostima, perdita di motivazione nello studio e abbandono scolastico.
Comprendere le cause di tali disagi consente di promuovere la consapevolezza e facilitare migliori risultati accademici e professionali.
Il primo indispensabile passo è quello di richiedere tempestivamente una valutazione specialistica che permetta poi di impostare l'intervento più efficace. Per verificare se c’è la presenza di un DSA vengono somministrati appositi Test validati scientificamente che consistono in prove di lettura, scrittura e calcolo tarate in base all’età.
Ad un corretto screening seguirà un lavoro in base alle specifiche necessità, che può comprendere l'apprendimento di un buon metodo di studio, l'utilizzo di strumenti compensativi e strategie metacognitive, l'aumento dell'autonomia e il miglioramento dell'autostima.
È bene ricordare che a qualsiasi età e grado di istruzione possono emergere difficoltà mai considerate prima ed è importante non sottovalutarle.
Anche in età adulta, infatti, la Dislessia e gli altri Disturbi Specifici dell’Apprendimento, seppur possano essere compensati grazie a varie strategie, molto spesso compromettono l’autostima. Adulti con Dislessia non diagnosticata possono presentare un'immagine di sé negativa, sperimentare ansia, depressione, un senso persistente di frustrazione, vergogna e solitudine.
Interventi psicologici mirati rappresentano pertanto i provvedimenti più efficaci per un buon adattamento.