ADHD
Come si presenta e cosa si può fare per migliorare
Come si presenta e cosa si può fare per migliorare
L'ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è l'acronimo inglese comunemente usato per indicare il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (in italiano DDAI). Si tratta di un disordine del Neuro-sviluppo che esordisce nell’infanzia, caratterizzato da incapacità a mantenere l'attenzione in modo prolungato, impulsività e iperattività.
Si manifesta a livello comportamentale in diversi contesti: a scuola, con gli amici o in ambienti lavorativi.
La richiesta di rimanere seduti al proprio banco per 5 o 6 ore può rappresentare un compito molto difficile per i bambini iperattivi, che così si alzano di continuo, chiedono di andare in bagno molto spesso, si distraggono, disturbano i compagni, giocano con ciò che hanno sul banco, etc. La facile distraibilità rende ancora più difficile seguire la lezione e di conseguenza ottenere buoni risultati scolastici. Possono, erroneamente, apparire all’insegnante come “svogliati”, maleducati o poco capaci, essendo particolarmente vivaci, pieni di energia, sempre in movimento e attratti da molti degli stimoli che si trovano attorno a loro.
Per questi motivi spesso sono anche esclusi dai compagni, i quali finiscono per essere infastiditi dai loro atteggiamenti. I comportamenti aggressivi e invadenti, la tendenza a interrompere gli altri e intromettersi nelle loro conversazioni, la difficoltà a rispettare le regole ed attendere il proprio turno porta ad isolamento sociale.
Anche a casa l'ADHD si manifesta con problemi nello svolgimento dei compiti, spesso rimandato o evitato, nel gioco e in semplici attività quotidiane come la cena, durante la quale questi bambini mangiano velocemente e continuano a muoversi sulla sedia. Mostrano un buon livello di attenzione generalmente solo per brevi periodi, su cose nuove o di loro interesse. I genitori possono anche avere l'impressione che non li ascoltino e che le eventuali punizioni siano inefficaci, arrivando a sperimentare livelli elevati di stress.
Grazie ad uno specifico intervento psicologico è possibile incrementare le capacità di attenzione, autocontrollo, e problem-solving, diminuire l’impulsività, potenziare l'autostima e la motivazione allo studio e di conseguenza migliorare i risultati accademici e le relazioni con i coetanei.
Una prima valutazione tramite test specifici consentirà di misurare l’intensità della disattenzione, dell’iperattività e dell’impulsività, oltre che comprendere le reazioni emotive e comportamentali correlate.
Dopo aver compreso approfonditamente il problema e aver condiviso queste informazioni con il bambino/ragazzo e i suoi familiari sarà possibile mettere in pratica strategie efficaci che miglioreranno le difficoltà a livello scolastico, sociale, emotivo e comportamentale, sia a casa che a scuola.
La famiglia è una risorsa importante per cercare di favorire i comportamenti positivi del bambino, la cui gestione può essere altrimenti estremamente complessa e faticosa. Risulta spesso importante, pertanto, prevedere anche una consulenza con i genitori al fine di individuare modalità educative più funzionali al benessere familiare.
Anche il coinvolgimento del contesto scolastico si rivela fondamentale per sostenere gli insegnanti nel potenziamento delle risorse emotive personali e migliorare la loro relazione con l’alunno.